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Lunedì abbiamo ospitato in radio due lavoratrici dei canili e dei gattili comunali, che ci hanno raccontato della delirante politica messa in piedi dal Comune di Roma e dai servizi veterinari delle Asl. In pratica, con la scusa del sovraffollamento delle strutture, assessore e dirigenti hanno deciso di deportare centinaia di animali (soprattutto cani, ma anche il futuro dei gatti è incerto) in strutture private, spesso fuori da Roma, in mano ad imprenditori che lucrano sul randagismo. Una decisione folle, che causa un drastico abbassamento della qualità di vita degli animali – e una riduzione delle loro possibilità di adozione – e parallelamente un incremento delle spese per gli enti pubblici. Abbiamo scoperto poi che un rifugio comunale in odor di chiusura sorge, guarda che coincidenza, nella zona interessata dalla costruzione dello stadio della Roma e dei relativi servizi commerciali…. Peraltro i responsabili della situazione di sovraffollamento sono proprio Comune e Asl, che negli ultimi sei anni hanno abbandonato qualsiasi attività di prevenzione del randagismo e qualsiasi alternativa alla detenzione degli animali in canile (colonie feline e cani di quartiere/cani liberi accuditi, sterilizzazioni degli animali liberi, campagne per le adozioni etc.etc.) salvo svegliarsi una mattina ed ‘accorgersi’ che, guarda un po’, canili e gattili di Roma sono pieni di animali…
