Assassini israeliani vegani rimangono assassini israeliani

Continua la propaganda (husbara) per ripulire l’immagine di Israele. Dopo essersi promosso come unico paese del Medio Oriente sensibile ai diritti degli omosessuali si apre ora una nuova sfida per lo stato israeliano. Diventare anche l’unico paese vicino ai diritti degli animali. E così dopo il pinkwashing arriva il greenwashing (o il veganwashing). Il governo israeliano ce la sta mettendo davvero tutta per mostrare al mondo occidentale la sua versione democratica e civile, anzi, fa addirittura qualcosa in più di tutti gli Stati a lui affini. Ostenta un avanguardismo che lascia totalmente attoniti. E solo chi vuole negare l’esistenza dei Territori Palestinesi e dei sopprusi che vi avvengono ogni giorno può plaudire la nuova idea dell’esercito israeliano (IDF, israeli defence force). Basta collegarsi alla pagina Facebook dell’IDF (https://www.facebook.com/photo.php?fbid=482131358476406&set=a.250335824989295.62131.125249070831305&type=1&theater ) per scoprire la nuova proposta animal friendly concessa ai soldati e le soldatesse: se sei vegano o vegetariano puoi richiedere un trattamento ad hoc. Vestiti vegan e anfibi in finta pelle, cibo cruelty free, una sovvenzione economica maggiore per procurarsi il cibo vegano e la possibilità di non sottoporsi ai vaccini che sono ovviamente testati sugli animali. Insomma, l’esercito israeliano apre le porte al veganesimo sostenendo le scelte individuali di tutti coloro che non vogliono provocare maltrattamenti sugli animali. Un’idea davvero geniale, se non fosse che essere vegani vuol dire molto di più che non mangiare carne e i suoi derivati. Come possiamo ignorare che dopo aver mangiato una bistecca di seitan i soldati israeliani vegani portano avanti un’occupazione militare fatta di continui sopprusi, uccisioni e deportazioni? E’ evidente che la sensibilità nei confronti degli animali è parte integrante di un discorso molto più ampio e complesso. La liberazione animale è imprescindibile dalla liberazione umana. Scegliere di non uccidere e maltrattare animali non umani vuol dire anche essere consapevoli che lo stesso trattamento va applicato agli animali umani. Come gli animali non umani non devono essere rinchiusi nelle gabbie così gli animali umani non devono essere detenuti nelle carceri. Se non si è consapevoli di questi basilari punti di partenza, non si è vegan, si adotta semplicemente una particolare dieta alimentare. Nonostante tutti gli sforzi messi in campo per ammorbidire l’immagine dell’esercito israeliano, non ci lasciamo certo abbagliare da questa nuova iniziativa. Sapere che da oggi i soldati che potranno uccidere in Palestina, rubare o devastare le terre, umiliare uomini donne e bambini potranno essere vegani, non li farà sembrare meno atroci o brutali dei loro predecessori!

Radiopossum trasmissione antispecista
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