Diversi giorni fa abbiamo trovato, distribuiti sui parabrezza delle autovetture in zona metro Santa Maria del Soccorso, questi tagliandi:
La scritta “Guardare una tigre negli occhi vale più di mille documentari” arriva dritta allo stomaco, si rimane basiti, increduli. Quante falsità, quanto delirio in così poche righe. Ci si chiede come può lo sguardo triste, annoiato, malinconico degli animali reclusi al circo far divertire adulti e bambin*? Alcuni di noi (purtroppo ci siamo accorti tardi dell’arrivo del circo Rony Roller in quella zona) sono andati a volantinare*. Lo spettacolo che ci stiamo trovati davanti è stato agghiacciante: tigri e leoni reclusi in spazi strettissimi, animali velocissimi che normalmente percorrono lunghe distanze; lama, cammelli, con lo sguardo perso. E poi l’elefante, lui – o lei, non manca mai. Inconfondibili i segni dell’enorme stress provato: il continuo oscillare del capo da una parte all’altra, senza sosta, ne è un esempio lampante. Qui di seguito abbiamo pubblicato un video di pochi secondi che immortala questo comportamento. Pochi secondi, perché non avrebbe senso pubblicarlo tutto (il video infatti dura 25 minuti, 25 minuti che ripetono lo stesso stereotipato atteggiamento. E di sicuro questo comportamento non è durato “solo” 25 minuti). Ancora dell’idea che sia meglio vederli qui o in un documentario?
La cosa ancora più triste è stato constatare il “successo” di questo circo. Una fila lunghissima allo spettacolo delle 16.15. Con la solita litania: “lo facciamo per i bambini!”. Ci si batte da anni per chiedere l’abolizione dei circhi ma a quanto pare siamo davvero lontani. Ma andiamo avanti, resistiamo con loro!
Questi sono i volantini che abbiamo distribuito. Abbiamo potuto distribuirli anche ai bambini (che li hanno letti con estrema curiosità) poiché i contenuti sono adatti anche a loro.