Radiopossum 56

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matTorniamo a parlare di devastazioni ambientali e del territorio e andiamo in Spagna, per la precisione in Catalogna dove da almeno una decina di anni si lotta contro la costruzione della MAT una linea di altissima tensione. Un’autostrada elettrica in grado di trasportare un carico minimo di 400.000 volt che servirà a congiungere tra loro gli stati europei e il continente africano. Un’opera mastodontica che sarà utile sia a commercializzare e redistribuire eccedenti di energia provenienti dalle centrali nucleari sia ad alimentare nuovi progetti e infrastrutture votate alla distruzione ambientale, animale e umana. I responsabili di quest’opera son quelli di sempre e, difatti, le imprese costruttrici sono direttamente implicate in altri progetti di distruzione del territorio, tra queste imprese spiccano Vinci in Europa (che si occupa sia della costruzione della TAV che dell’areoporto di Nantes)e Endesa in America del Sud. Di tutto questo e altro ancora ce ne ha parlato lunedì un compagno spagnolo. Per rimanere aggiornati potete visitare il loro blog: http://torresmasaltashancaido.espivblogs.net/

-La devastazione ambientale provocata dalla produzione di olio di palma -conferenza/incontro con Chris DeRose

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Radiopossum 55

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SHAC-001Nella trasmissione di lunedì abbiamo intervistato un compagno di Villa Vegan a Milano che oltre ad aver presentato la serata benefit “Shac made history” di martedì 26 ha fatto un dettagliato racconto della campagna SHAC. Come nacque, dove, come si diffuse nel mondo, come hls venne pesentemente sabotata e attaccata da vari attivisti durante gli anni, ma anche di come la repressione si è abbattuta nel tempo su alcune persone. Abbiamo parlato anche del nuovo blog che accompagna il progetto che potete trovare a questo link: http://shacmadehistory.noblogs.org/

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Radiopossum 54

http://apca.noblogs.org/files/2013/08/1150203_10200221940019086_469546741_n.jpgRadiopossum 54

Al nostro ritorno dopo la pausa estiva, abbiamo ospitato in redazione un compagno italiano che vive da diversi anni in Argentina e che segue e supporta da tempo la lotta delle comunità indigene della Patagonia contro le grandi aziende del petrolio e del gas. Ci ha spiegato la politica di questi colossi, i disastri ambientali di cui si rendono responsabili – soprattutto con la tecnica estrattiva del fracking e la conseguente contaminazione delle falde acquifere – , la distruzione delle culture indigene e degli ecosistemi che le ospitano. Mai come su temi del genere la lotta di liberazione animale è legata a quella di liberazione della Terra: la distruzione dell’ecosistema è in primo luogo la distruzione dell’habitat di migliaia di specie animali che significa dunque la loro scomparsa. Con il nostro ospite abbiamo poi parlato di altri argomenti, tra cui le politiche energetiche perseguite nell’America Latina, la repressione che colpisce i movimenti antagonisti e lo stato e le linee di sviluppo dei movimenti antispecisti nel continente latinoamericano e le loro differenze con quelli nordamericani ed europei.

Per chiunque voglia approfondire il tema, ecco alcuni riferimenti:

http://apca.noblogs.org (il sito dell’Assemblea permanente)

apca2012@autistici.org (la mail)

il contatto Facebook Asamblea permanente del Comahue por el Agua

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Radiopossum 53

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IX incontro per la liberazione animale 2013

Ultima trasmissione prima della chiusura estiva, abbiamo deciso di lanciare dai nostri microfoni l’appuntamento dell’Incontro per la liberazione animale di settembre. Giunto alla sua nona edizione, l’Incontro è un momento in cui attivisti da tutta Italia si ritrovano per tre giorni a parlare di campagne, strategie di lotta e a stringere rapporti tra di loro. Ne abbiamo parlato con un’attivista, che fa parte degli organizzatori di questa edizione.
Ci ha parlato del programma (ovviamente ancora working in progress), delle linee guida, degli obiettivi e delle ambizioni. Con lei abbiamo anche discusso della situazione del movimento di liberazione animale in Italia.
Per maggiori info, consultare il sito: da qui a settembre tra l’altro saranno via via pubblicate informazioni più approfondite e dettagliate, a cominciare dal luogo in cui si terrà l’Incontro.

http://www.incontroliberazioneanimale.org/

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Radiopossum 52

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Continua a Bergamo la campagna del coordinamento Liber* Selvadec contro l’apertura di nuovi allevamenti di visoni nella provincia. Questo lunedì abbiamo telefonato ad una compagna del coordinamento che ci ha parlato della prossima iniziativa indetta per il 20 luglio. Una critical mass, una biciclettata che partirà dal comune di Antegnate alle 14.30 in direzione di Misano, paese in cui è aperto il nuovo allevamento di visoni.

http://liberselvadec.noblogs.org/post/2013/07/10/sabato-20-luglio-2013-biciclettata-contro-gli-allevamenti-di-visoni/

Scaletta:

– Chiacchierata con il Coordinamento liber* selvadec
-lettura di 2 comunicati tratti dal sito informa-azione:
Stati Uniti http://www.informa-azione.info/stati_uniti_attacchi_e_sabotaggi_per_la_liberazione_animale
Svezia http://www.informa-azione.info/svezia_offensiva_contro_industria_della_pelliccia_e_futuri_allevamenti_di_visoni
-Riflessioni su Gezi Park e il tentativo del governo Turco di sedare le manifestazioni

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Radiopossum 51

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Un attivista di Essere Animali ha presentato ai nostri microfoni la loro indagine sullo Zoo Safari di Ravenna, carcere per animali creato dalla società Alfa 3000 nei pressi del parco divertimenti di Mirabilandia. Animali selvaggi ed esotici sono tenuti prigionieri per tutta la vita in condizioni incompatibili con la loro natura e le loro esigenze etologiche. A certificarlo, anche diversi etologi e biologi intervistati da Essere Animali. L’attivista ci ha spiegato il perché dell’indagine, quali interessi ci sono dietro lo Zoo Safari di Ravenna e abbiamo analizzato con lui la situazione degli zoo e dei parchi in Italia, un settore dello sfruttamento animale tutto sommato poco conosciuto e che questa investigazione contribuisce almeno un po’ a svelare.

Per visualizzare l’investigazione (video, foto e pareri di esperti)
http://www.essereanimali.org/
http://www.safariravennadossier.it/

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Radiopossum 50

Radiopossum 50

Perché tutti gli animali del Dipartimento di Farmacologia dell’Università di Milano siano liberi! Lunedì sera abbiamo dato notizia della campagna del Coordinamento Fermare Green Hill affinché l’Università mantenga le sue promesse e liberi tutti gli animali (17 conigli e diverse centinaia di roditori) ancora prigionieri, dopo l’irruzione e l’occupazione da parte degli attivisti del Coordinamento di due mesi fa. Dietro accordo con l’Università, allora gli attivisti portarono via con loro un coniglio e centinaia di roditori, mentre l’Università si impegnava a consegnare in breve tempo anche tutti gli altri animali ancora prigionieri. Cosa che finora non è avvenuta, di conseguenza il Coordinamento ha dato inizio a una serie di attività di pressione (presidi, tavoli informativi etc.etc.). Continua a leggere

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Stop cyberwar!

Animal liberation In occasione della 4° conferenza annuale promossa all’università La Sapienza di Roma sulla Cyber Warfare dal centro di ricerca CIS, dal CSSII dell’università di Firenze, unitamente a partner privati tra cui, Vitrociset (Finmeccanica) e Maglan (ideatrice e finanziatrice), abbiamo scritto questo volantino, per ricordare le connivenze esistenti tra l’industria bellica e lo sfruttamento animale.

“Ho ancora gli incubi per ciò che ho visto. Anche se eravamo ad una buona distanza dal luogo dell’esplosione abbiamo immediatamente udito urla terrificanti dall’interno del rimorchio. Quando abbiamo aperto la porta, abbiamo dovuto distogliere lo sguardo. I maiali erano lì che si lamentavano e strillavano. Era chiaro che l’onda d’urto dell’esplosione li aveva fatti esplodere dall’interno e che il vetro delle finestre fracassate, volato in tutte le direzioni, li aveva colpiti dall’esterno. Le pareti erano coperte di sangue, urina e feci. I maiali ci guardarono con gli occhi spalancati ed imploranti, pieni di terrore.”

Dichiarazioni di un soldato israeliano ad Ha’aretz, 17 marzo 2000, su un esperimento condotto dall’esercito utilizzando dei maiali come cavie. Il soldato ha poi raccontato che gli animali sono stati fotografati e filmati durante tutta la loro agonia.

“Noi sacrifichiamo gli animali per salvare gli esseri umani!”. Eccola la mistificatoria versione di comodo ripetuta a spron battuto dai vivisettori: la tortura, le violenze e la morte inferte a decine di migliaia di animali ogni giorno in quei campi di sterminio moderni chiamati laboratori ripongono la loro legittimità morale nel fine ultimo di salvare vite umane. Peccato che dietro questa patina di neo-umanesimo ci siano le macchie maleodoranti di inconfessabili interessi economici: la bulimia delle multinazionali del farmaco, dei colossi della chimica e dell’agro-alimentare; l’ambizione dei ricercatori e dei dipartimenti universitari; il conto in banca degli allevatori e dei fornitori di cavie e di strumenti (dalle apparecchiature per gli esperimenti al mangime), e di tutti coloro che a vario titolo e a vario grado sono legati al big business della sperimentazione animale.
Ancor di più le menzogne dei vivisettori (“salvare le vite umane!”) crollano come castelli di carta in un caso particolare, la sperimentazione animale a fini militari. Uccidere gli esseri animali per uccidere (meglio) gli esseri umani. I centri di ricerca militare di moltissimi paesi – tra cui ovviamente c’è anche l’Italia – tengono prigionieri decine di migliaia di animali. I carcerieri di questi esseri viventi sono gli stessi ricercatori che di fronte agli schermi televisivi proclamano il loro amore per la vita umana. Peccato però che il fine ultimo di queste ricerche sia quello di creare eserciti e armi più efficienti, per uccidere più e meglio il ‘nemico’. Il come perseguire questo obiettivo è un delirante elenco di orrori senza fine, di cui qui riportiamo solo una piccola parte: asini, scimmie, maiali e cani usati come bersagli mobili per proiettili ed esplosivi; ovini, roditori, scimmie, cani, gatti e maiali utilizzati come cavie per prove di guerra batteriologica tramite l’esposizione a sostanze tossiche (gas Sarin, Tabun, Soman); delfini utilizzati per la guerra in mare; ovini usati per interventi di chirurgia ed amputazione di arti (ad esempio appendere a testa in giù le capre, percuoterle fino a ferire loro le zampe e poi amputarle senza anestesia).
Il corto circuito tra la realtà dei laboratori e le giustificazioni invocate dagli assassini in camice bianco è talmente forte e stridente nel caso della vivisezione a fini militari, che non casualmente questa è la più nascosta, la meno evocata, la più difficile di cui parlare per la coltre di segretezza che avvolge i dati degli esperimenti e degli animali usati, l’identità degli enti coinvolti e gli obiettivi delle ricerche.
Ma mai come in questo caso, liberazione animale è anche e inevitabilmente liberazione umana.
Perché nessuno sia più una cavia.

Radiopossum

Per maggiori informazioni:

http://officinafisica.noblogs.org/2013/05/31/stop-infowar-fuori-la-guerra-dalluniversita/#more-801

Molte delle informazioni e dei dati che trovate in questo volantino li abbiamo presi da un articolo di Agnese Pignataro al sito http://www.gondrano.it/desert/lab/aig.htm

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Radiopossum 49

Radiopossum49

L’autoproduzione come mezzo per sfuggire alla logica del consumo e dello sfruttamento (degli animali, della Terra e degli esseri umani). Di questo abbiamo parlato lunedì in trasmissione, ascoltando l’intervento di un attivista di Las Vegans, realtà antispecista e libertaria dell’Emilia Romagna che ha promosso ‘ A ferro e fuoco’, la quattro giorni di autoproduzione dedicata alla lavorazione, la battitura e la saldatura del ferro.
Ciascun* è fabbro di se stess*!

SCALETTA:

– intervista all’attivista di Las Vegans

– Stop Infowar! Fuori la guerra dall’università –> la sperimentazione animale a fini militari, lettura di un nostro volantino a proposito

– notizie dal mondo:

– dal sito di Federfauna: sabotaggio a danno di una pellicceria a Fano
– quando l’assassino di animali è anche assassino di uomini: i pescatori che hanno deliberatamente deciso di far morire sette migranti

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Radiopossum 48

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Sabato 15 giugno è in programma a Firenze il corteo nazionale contro i mattatoi, in corrispondenza con analoghe iniziative che si terranno in altre città, da Parigi a Istanbul. In trasmissione abbiamo parlato con uno degli organizzatori, un attivista toscano, che ha spiegato l’importanza di combattere ogni forma di sfruttamento animale (partendo proprio da quello più consolidato, ovvero l’industria alimentare) e di come sfruttamento animale e umano siano strettamenet legati in molti aspetti della vita sociale. A tal proposito, abbiamo ricordato la memoria di Clement Meric, 18 anni, vegano, antispecista e antifascista, ammazzato a Parigi da tre fascisti.
Per info sul corteo del 15 giugno http://www.laverabestia.org/

SCALETTA:

– racconto e riflessioni di un’attivista di Radiopossum sul corteo dell’8 giugno a Bergamo organizzato dal coordinamento Liber Selvadec contro gli allevamenti di visoni
– intervista all’attivista de La Vera Bestia sul corteo del 15 giugno a Firenze contro i mattatoi

NOTIZIE E APPUNTAMENTI:
– 11 giugno, giornata di solidarietà internazionale con Marie Mason, Eric McDavid e i prigionieri anarchici di lunga data

– cronache di ordinaria repressione: lo ‘stalking aziendale’ in difesa dei vivisettori e di SHAC

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