Lunedì sera abbiamo affrontato la situazione dei canili e dei gattili romani. In studio abbiamo ospitato un lavoratore del canile di di Roma, che ci ha spiegato come la politica del Comune sia quella di bruschi e insensati tagli (i quali, proprio in queste ore, sembra siano stati perlomeno rimandati a dicembre) che minacciano il benessere già precario dei cani e dei gatti detenuti in queste strutture e i posti di lavoro delle persone che si occupano di loro. A fronte di questi tagli, la cosa ancora più grave è che manca totalmente la volontà politica di gestire gli animali sul territorio. La soluzione che Comune e Regione offrono al problema del randagismo è semplicemente quella di sbattere più animali possibile in gabbia, per levarli dalla strada e dagli occhi dei cittadini benpensanti, che non vogliono cani ‘randagi’ come non vogliono migranti, rom, prostitute, tutto ciò che ‘offende’ il discutibile e asettico decoro di una città in realtà sempre più inquinata, cementificata, arida di vita.
La soluzione reale sarebbe semplicemente quella di proibire immediatamente la vendita di cani e gatti, chiudendo allevamenti e negozi (la vera fonte del randagismo, dove gli animali comprati come fossero merce vengono poi buttati per strada o in un canile quando non divertono più), e di gestire sul territorio tutti quegli animali che sono nati liberi e potrebbero rimanerlo. Sterilizzazioni, colonie feline e cani liberi accuditi, sostegno a tutti quei cittadini che sfamano e si occupano a titolo gratuito degli animali sul territorio. L’unica soluzione possibile per tutelare il benessere degli animali e le finanze degli enti pubblici, i quali invece preferiscono perseguire scelte incomprensibili (…): la Asl Roma D ha appaltato la cattura di cani e gatti vaganti ad una società privata che…guadagna a percentuale di animali catturati!!!
Così facendo i canili e i gattili sarebbero semplicemente strutture di passaggio per animali feriti, smarriti, sequestrati da maltrattamenti e non quello che sono oggi: strutture affollate in cui per la maggior parte degli animali la prospettiva più probabile è quella dell’ergastolo
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