Green Hill sequestrato. Riflessioni

Come era prevedibile a due giorni di distanza dal sequestro dell’allevamento Green Hill trapelano notizie da quel campo di concentramento. Si parla di almeno un centinaio di carcasse congelate accatastate nella struttura e perfino di un grottesco, penoso, tentativo di manomissione di dati del sistema informatico dell’azienda tramite un accesso remoto da un server americano, “presumibilmente dalla casa madre di Green Hill, la Marshall” (fonte: Corriere della Sera, edizione di Brescia, 20 luglio 2012). Il tutto proprio sotto gli occhi dell’esperto informatico della Procura che in quel momento stava controllando il sistema…

Come giustamente ha rilevato il Coordinamento Fermare Green Hill, è presto per cantare vittoria. Negli anni sono stati moltissimi gli allevamenti e i anche i canili sequestrati e poi riconsegnati ai proprietari-aguzzini, che hanno usato le mille scappatoie legali per riprendere possesso della loro “merce”. Pare ci siano almeno 15.000 (!) richieste d’adozione per i cani di Green Hill (che, è bene ripeterlo, attuamente sono sotto sequestro e NON POSSONO essere adottati): il beagle di GH è ormai diventato un feticcio, in un paese in cui centinaia di migliaia di cani marciscono ogni giorno nei canili nell’indifferenza di tutti.

Il mondo della vivisezione è nel panico. Tacciono i tanti assassini in camice bianco che ad ogni occasione sproloquiano di ricerca scientifica e di terrorismo animalista; tacciono i loro reggicoda in Parlamento. Segno che di fronte alle accuse che inchiodano Green Hill, di fronte ai video, le telefonate dove i dipendenti parlano di soppressioni di animali ‘difettosi’ diffuse dal Coordinamento,  i verbali delle Asl tenuti nascosti dove venivano rilevate moltissime violazioni delle norme, la linea non è stata ancora dettata, la lezioncina da ripetere ai media non ancora mandata a memoria. Che fare? Difendere a oltranza la vivisezione? Prendere le distanze da Green Hil, la ‘mela marcia’? Oppure tacere e sperare che la tempesta passi? O ritirare fuori la sempreverde storiella del “preferisci salvare tuo figlio o un topo”? Vedremo quel che suggerirà loro il portafoglio…

Hanno parlato, anche troppo, invece alcune associazioni protezionistiche che si sono intestate il merito del sequestro. Per noi il merito è del Coordinamento che ha fatto partire la campagna. Delle migliaia di persone che hanno manifestato a Montichiari, a Brescia, a Roma, in ogni parte d’Italia e del mondo. Di chi ha occupato i tetti dell’allevamento. Di chi ha liberato in pieno giorno, lo scorso 28 aprile, decine di cani. Di chi è stato colpito dalla repressione, tra avvisi orali e processi per il 28 aprile.

Di chi lotta per la liberazione animale e della Terra.

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