Zad, ancora notizie dal fronte

da www.informa-azione.info:

Per gli ultimi aggiornamenti dalla ZAD, sugli sgomberi e sulla resistenza, rimandiamo alle traduzioni di resiste.squat.net

riceviamo e diffondiamo:

Appello da “Chats Teigneux”
(Da la Châtaigneraie, la Châtaigne, la Castagne, Premier Presidio, les Souches, le Kyste)

Dal 4 al 15 dicembre : Continuiamo a resistere, teniamoci pronti!

Il 17 novembre, 40 000 persone, molto diverse e determinate, si sono ritrovate a la Zad per ricostruire. Un atto di risposta dopo un mese di sgomberi, di distruzione e di resistenza. Da questo momento, il movimento non ha smesso di crescere.

L’operazione di polizia denominata “Cesar”, che avrebbe voluto svuotare la zone dai suoi abitanti è fallita miseramente. Siamo tristi per le nostre case distrutte, per i nostri amici feriti, per i nostri compagni imprigionati. La rabbia ha riempito i campi e noi non siamo mai stati cosi numerosi/e ; la Zad, nonostante l’assedio, non é mai stata cosi viva. Malgrado i tentativi di divisione, la rioccupazione ha prodotto complicità forti e inconsuete, che non aspettano altro che intensificarsi.
Un nuovo luogo è nato.

In questo nuovo luogo di rioccupazione, dei colletivi del posto e di fuori hanno costruito un villaggio : un “laboratorio/officina”, una NO TAVerna, una sala comune, una cucina colletiva, due dormitori, un’infermeria e un “black”-blocco sanitario con una vasca da bagno riscaldata. In tre giorni tutte queste costruizioni sono sorte grazie alla gioia di essere là tutti-tutte insieme, a condividere i metodi di lotta da ora e per i tempi che verranno. Piantare un chiodo rientra nello stesso movimento che difende una barricata, che impedisce l’abbattimento degli alberi della “Foresta di Rohanne”, che sta in 8000 davanti ad una prefettura, che sabota la multinazionale Vinci e il Partito Socialista o ancora che rifornisce di cibo e di materiale.

Dopo una settimana di vita e di costruzione, la “Castagne” (nome del luogo di rioccupazione e gergalmente indica lo scontro) è stata occupata e saccheggiata dalla sbirraglia. Non possono spegnere la vulcanica rabbia con le ruspe. Questa sera, la Castagne è più bella che mai : 45 trattori incatenati la difendono, diverse centinaia di persone si scatenano a rinforzare le barricate, a ricostruire e a fare rifornimenti. Per questo terreno, prestato da un contadino, la procedura di sgombero è stata velocizzata, ormai apparterrebbe a Vinci. Ogni passo indietro degli sbirri, ogni ricorso giudirico attuato, è del tempo guadagnato per organizzare la vita e la difesa del posto. Siamo a questo punto ; dal 5 dicembre, la demolizione della Castagne potrebbe essere possibile.

Dal nostro, abbiamo un altro punto di vista. La parola “rottura” assume ormai un senso concreto. Tutto quello che la nostra infanzia ha sempre sognato, che l’organizzazione della società fosse distrutta o impedita, qui si ritrova vivo. Quando il governo ha raso al suolo le case, distrutto le casette sugli alberi e gli orti, ha provocato una profonda rabbia, che viene da lontano. Nonostante la violenza e la paura, i momenti di gioia sono preziosi e numerosi. Ogni volta, è spontaneamente che tutti-tutte trasportano le travi, le lamiere, i bancali. E’ come se il lavoro non esistesse più. Non ci sentiamo più obbligati a fare niente ; si tratta di un’altra cosa, di un nuovo respiro! E’ un’abitudine che il denaro non sia una discriminante tra gli abitanti della Zad. Oggi, in un questo “villaggio”, alcuni contadini/e e occupanti discutono di collettivizzare le terre. Queste nuove prospettive della zona, ci portano già aldilà della storia specifica dell’aeroporto. Noi vogliamo prolungare questo movimento di rottura. L’occupazione della “Chataigneriaie” ne è una base, in cui tutto sembra possibile.

E’ per questo che noi invitiamo a dieci giorni di resistenza dal 4 al 15 dicembre a la Chataigne. Per rinforzare e difendere i luoghi, per continuare ad abitare questo vasto territorio, riprendere le strade, i campi e i boschi. Insieme, impediamo la presenza e le pressioni della polizia. Non vogliamo più vederli comandare i nostri spostamenti, le nostre azioni e i nostri gesti. Non vogliamo più essere controllati. Dobbiamo essere numerosi/e a cacciarli, che Notre-Dames-des-Landes divenga il loro calvario!
Sappiamo che la forza dei giorni venerdi 23 e sabato 24 novembre proviene anche dalla reattività dei comitati di sostegno in tutta la Francia. E’ per questo che questi dieci giorni di resistenza devono anche essere l’occasione affinché dappertutto abbiano luogo delle azioni di occupazione, di blocco, di sabotaggio, etc. Sappiamo già che non si tratta solo di sostegno. Ogni gesto è un momento di condivisione tra qui e altrove. Che si diffonda lo spirito della Zad nelle metropoli !

Questi dieci giorni di resistenza si prolungheranno il 15 e il 16 dicembre per il ritrovo dei comitati e dei collettivi coinvolti nella lotta (vedere l’appello sul sito zad.nadir.org). Sarà un’occasione per organizzare a più lungo termine la presenza sul posto. Invitiamo a venire con della proposte. Delle idee sono già nate : dei laboratori (fucina, bici, radio, cartografia, falegnameria…), settimane di cantiere, di discussioni tematiche, di appuntamenti regolari. Già da ora, vi invitiamo a venire a mangiare, a cucinare e discutere tutti i giorni a pranzo.

Piacevolmente sorpresi, intravediamo la vittoria e pensiamo ad un futuro senza l’aeroporto.

Informazioni pratiche e mappe su zad.nadir.org
Venite attrezzati/e: tende, sacchi a pelo, vestiti da pioggia, maschere anti-gaz, etc

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